Un uomo, la sua storia

Autore: Valerio M.

Data: 20 Oct 92 01:09:12

Aveva cercato per tutta la vita. Aveva
esplorato tutte le galassie, era stato su tutti i pianeti, aveva
scavato nelle piu’ profonde miniere, era salito sui piu’ alti
picchi, invano. Aveva scrutato nel fondo del bicchiere, dentro la
siringa, tra le fette di torta, attorno alla tanto decantata
patonza, niente. E ora si contorceva sofferente sulla tazza,
consumato piu’ dall’idea di avere sprecato tutta la sua
esistenza, che dalla dissenteria, la quale ad ogni scarica lo
portava sempre piu’ vicino al punto di non ritorno. Allungo’ la
mano al rotolo di carta igienica: tragedia! Era finita. Comincio’
ad essere preso dal panico, sarebbe stato ben triste morire li’,
oltre tutto senza neanche essersi pulito. Il cuore comincio’ a
battergli furiosamente, si porto’ una mano al petto e senti’ che
nel taschino c’era un qualcosa di rigido e squadrato, lo tiro’
fuori ed ebbe un sussulto. Sua madre gli aveva regalato quel coso
l’ultimo giorno in cui era stato bambino, quando il Computer gli
aveva trasmesso tutte le conoscenze dell’universo e lui era
diventato uomo. Lei lo aveva custodito gelosamente perche’ era
uno degli ultimi esemplari esistenti, ma lui non aveva mai capito
bene a cosa servisse, se lo era portato sempre dietro come un
portafortuna senza averlo mai guardato con attenzione. Noto’
subito che i fogli di cui era costituito facevano al caso suo, la
carta, resistente e un poco ruvida, serviva egregiamente per
rimettersi in ordine e trapassare un po’ piu’ dignitosamente. Ma
vide anche che vi erano impressi sopra dei segni simili a quelli
che apparivano sugli schermi dei computers preistorici, ai tempi
di quando si usava ancora la voce per comunicare.

Dovevano essere delle parole e quindi quello
poteva essere uno di quegli oggetti di cui non si serbava piu’
traccia negli archivi del sapere universale; come si chiamava…
sidro, no ladro… aspetta litro… ecco libro. Comincio’
faticosamente a leggerlo, sforzandosi di ricordare quanto gli
aveva insegnato sua madre e ben presto si rese conto che
conteneva un messaggio che nessun terminale del Computer avrebbe
mai potuto trasmettere, un pensiero che la mente umana non aveva
piu’ formulato da lungo tempo. Ora aveva finalmente le risposte,
capiva la verita’ e si sentiva realizzato. Giunto alla fine, lo
ripose accanto al cuore, sorrise e chiuse gli occhi. Dalla tasca
la copertina spuntava a sufficienza per leggerne il titolo.